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Pitosforo, pianta sempreverde resistente e profumata
Il Pitosforo (Pittosporum Tobira), conosciuto anche come Pittosporo, è un arbusto di dimensioni importanti, come dimostrano la sua altezza, tra i 2 e i 5 metri, e il diametro, che può toccare i 4 metri. Appartiene alla famiglia delle Pittosporaceae, che comprende circa 150 specie.
È originario degli Stati asiatici, dell'Oceania e della zona africana, regioni che presentano un clima subtropicale. Grazie al suo fogliame persistente, si dimostra la scelta ideale per chi desidera realizzare la siepe del giardino, oppure per coloro che hanno necessità di creare un effetto schermante sul loro terrazzo.
Nel nostro Paese la Pittosporum tobira rappresenta la varietà più diffusa; si distingue per le sue dimensioni contenute, che ne rendono più semplice la coltivazione in vaso. Le foglie, lunghe 2-4 cm, sono strette e di colore verde scuro, con una lamina lucida.
La nascita di fiori dal piacevole profumo (ricorda quello dei fiori d'arancio) ha luogo tra aprile e luglio; solitamente, i fiori sono di colore bianco, e tendono a raggiungere la tonalità giallo crema nei giorni seguenti. Crescono aggregati in pannocchie terminali, la cui larghezza può raggiungere gli 8 cm.
Altre varietà acquistabili con facilità sono la "Nasum", rotondeggiante e più bassa, e la "Variegatum", ammirata soprattutto per le sue striature argentee.
Messa a dimora e consigli di manutenzione
Se hai deciso di coltivare il Pitosforo, considera che non si tratta di un arbusto molto esigente per quanto riguarda la tipologia di terreno; per vederlo crescere senza problemi privilegia comunque un impasto che presenti una quantità discreta di sostanza organica.
Nel caso in cui il terreno risulti eccessivamente compatto, il consiglio è di aggiungere della perlite o della vermiculite o, ancora, della sabbia grossolana, elementi in grado di rendere più soffice (e di conseguenza più drenante) il terreno stesso. In inverno, arricchiscilo con dei sali minerali ricorrendo ad un concime granulare a lenta cessione. Ricordati che la coltivazione in vaso richiede, ogni 2/3 anni, un cambio totale del terriccio, operazione che favorirà la crescita dell'arbusto.
Se desideri coltivare il Pitosforo in giardino, oppure in terrazzo, cerca di esporlo al sole o a mezz'ombra (quindi a nord-est o nord-ovest). In estate non ha alcuna difficoltà a superare eventuali periodi di siccità; in inverno, invece, è preferibile porlo al riparo in caso di vento o di freddo prolungato, coprendolo con dei teli di "tessuto non tessuto".
Amando molto i terreni umidi, dalla primavera e fino al termine della stagione estiva assicura al Pitosforo un'annaffiatura abbondante. Nella stagione invernale, invece, le innaffiature dovranno essere meno ricorrenti; per gli esemplari che hanno già qualche hanno si dimostrerà sufficiente l'acqua piovana. Se si trova in vaso, indipendentemente dal periodo dell'anno attendi che il terreno sia asciutto prima di innaffiare, per evitare ristagni.
Se hai scelto di far moltiplicare il Pitosforo, sono due le tecniche a disposizione: talea e seme. Nel primo caso, dopo aver prelevato le talee dalla pianta madre, ponile in un mix di torba e sabbia fino al momento in cui compariranno i nuovi germogli. La semina, invece, viene effettuata nel mese di marzo utilizzando un cassone freddo.
Curiosità
Il nome dell'arbusto deriva dalle parole greche "pitta" (ossia "pece") e "spora" (che significa "seme"), che ben delineano una delle sue caratteristiche, ossia la presenza di semi ricoperti di resina.
Sul sito solopiante.it potrai acquistare uno o più esemplari di pitosforo; il nostro staff sarà a tua disposizione per soddisfare ogni tua curiosità e per fornirti i migliori consigli.
L’Azienda opera su tutto il territorio nazionale, Italia e Sicilia.
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